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Carmelo Spiranza è un giovane geometra disoccupato siciliano che, dopo svariati tentativi, riesce finalmente a trasferirsi in Germania, per lavoro. Insoddisfatto della sua vita, decide di volersi sposare a ogni costo ma, la sera prima del matrimonio, scopre la sua futura sposa e il loro testimone di nozze a letto insieme. Volendo evitare ogni scandalo, e credendo che la sua esistenza sia solo un fallimento, quella stessa notte tenta il suicidio gettandosi nelle acque del fiume che attraversa la città in cui egli vive, ma viene miracolosamente salvato dal suo angelo custode. Quell'incontro, dunque, permetterà alla sua vita di evolvere progressivamente. Mentre è in viaggio verso la sua terra d'origine, al fine di poter trascorrere qualche settimana di vacanza, prende il treno sbagliato e, anziché procedere per la Sicilia, è costretto a scendere a Cassino. Spinto da una forza invisibile, sale fino al monastero di quella località e, improvvisamente, decide di farsi monaco. Lì, si prefigge di decriptare i messaggi contenuti nel libro dell'Apocalisse, convinto che tra essi e la pandemia da Coronavirus, che sta colpendo la popolazione mondiale, vi sia una stretta connessione. La dualità tra la spiritualità del protagonista e una sorta di futile materialismo influenzato sia dalla politica che dai comportamenti sociali del suo tempo, è costantemente presente nel romanzo ed emerge incontrastata a dispetto dello stereotipo di certe linee editoriali che vorrebbero canalizzare la narrazione verso un'unica e sola direzione. Infatti, come il concetto dello yin e yang, così è la realtà in cui è incentrata l'esistenza di ciascuno e, dunque, senza questi due aspetti diametralmente opposti, l'esistenza stessa non avrebbe alcun senso. Tale dimostrazione, quindi, è data dalla perenne alternanza dei suddetti contrasti: spirito e materia; anima e corpo; luce e tenebre...